Garanzie sul capitale depositato
Aggiornato al 14 aprile 2022
Directa aderisce al Fondo Nazionale di Garanzia.
E' utile sapere che il Fondo Nazionale di Garanzia è cosa diversa dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi: al primo, che prevede rimborsi fino a 20.000 euro, aderiscono alcune banche e obbligatoriamente SIM e agenti di cambio; al secondo, che rimborsa fino a 100.000 euro, solo le Banche (le BCC aderiscono al Fondo di Garanzia dei depositanti del Credito Cooperativo, che prevede la medesima tutela sui depositi).
Riguardo l'effettiva probabilità di dover ricorrere a tali previsti rimborsi è però importante tener conto che, a differenza delle banche, le SIM debbono tener depositati i soldi dei clienti presso una banca in un CONTO TERZI, dal quale sono tenute a prelevare fondi esclusivamente per pagare gli acquisti, le spese, i margini di spettanza di ciascuno di loro nel limite della sua disponibilità.
Per ogni altra esigenza, come l'insufficiente disponibilità del cliente o l'eventuale concessione di prestiti, le SIM debbono attingere ai Fondi Propri .
Il Fondo Nazionale di Garanzia costituisce pertanto una tutela aggiuntiva che opera solo in caso di grave infrazione, sanzionabile anche penalmente, da parte degli amministratori della SIM.
In altre parole, nei casi "normali" di fallimento (o più propriamente di "liquidazione coatta") conseguenti all'eccedenza dei costi sui ricavi, oppure a perdite su operazioni fatte in conto proprio, resteranno danneggiati solo i creditori della SIM, ma non i clienti, perché il conto terzi non è "aggredibile": rimane cioè integralmente disponibile per la restituzione dei fondi a ciascun cliente (art. 22 del d.l. n.58 del 24 febbraio 1998).
Per quanto riguarda Directa, l'eventualità di perdite su operazioni di Borsa è stata prevenuta alla radice con la rinuncia alle negoziazioni in conto proprio, per le quali non è stata quindi richiesta l'autorizzazione.
Per prevenire le situazioni di rischio, la posizione di bilancio e la situazione patrimoniale delle SIM sono controllate ogni mese dalla Banca d'Italia, che verifica l'andamento del patrimonio liquido delle Società e di determinati indici di bilancio e coefficienti di rischio, in modo tale che, all'occorrenza, la SIM possa essere sospesa dall'attività prima che si arrivi all'insolvenza.
Lo stesso meccanismo vale a maggior ragione anche per le Banche ed è utilizzato in tutti i paesi evoluti, nei quali si considera quasi impossibile (ancorché non tecnicamente garantito) che una banca diventi insolvente verso i suoi correntisti, ed è per questo che le SIM - e fuori dall'Italia i broker - hanno l'obbligo di tenere i soldi dei clienti in conti bancari.
Chi comunque si sentisse più tranquillo mantenendo fondi e titoli in una banca, piuttosto che in una SIM, può scegliere di fruire dei servizi di Directa depositando il capitale presso una banca con essa convenzionata in un apposito "conto Directa" destinato unicamente al trading.
In questo caso sarà esclusivamente la banca a rispondere dei fondi e dei titoli.
La modalità operativa pratica della banca, che permette di evitare al cliente qualsiasi addebito per trasferimento fondi, consisterà poi nel tenere a sua volta i titoli depositati presso Directa e la liquidità presso di sé, versando e ricevendo da Directa ogni giorno solo la differenza tra acquisti e vendite, addebiti e accrediti sui margini, o altri sbilanci, per il complesso di tutti i suoi detentori di "conto Directa".