Aumento del capitale sociale a pagamento con emissione di warrant
di Giovanni Borsi, dicembre 2009
Il warrant è uno strumento finanziario che permette a chi lo possiede di sottoscrivere delle azioni di nuova emissione a un determinato prezzo entro una scadenza prefissata; ogni Società che abbia emesso dei warrant deve quindi aver precedentemente deliberato un aumento di capitale, che si dice essere al servizio delle eventuali conversioni dei warrant in azioni.
Anche nel caso in cui una Società decida di regalare dei warrant ai propri azionisti, come hanno fatto nel corso del 2009 prima UBI Banca e poi Mediobanca (in entrambi i casi i warrant sono stati corrisposti a parziale sostituzione del dividendo), per poterlo fare deve prima deliberare un aumento di capitale di importo pari al massimo introito possibile nell'ipotesi in cui tutti i warrant emessi vengano poi convertiti in azioni.
Si tratta peraltro di casi sporadici, mentre è molto frequente che i warrant siano abbinati ad azioni di nuova emissione con il manifesto scopo di invogliare l'azionista ad effettuare l'operazione di ricapitalizzazione della società (solo nel 2009 abbiamo assistito a diversi aumenti di capitale di questo tipo: Aedes, Gabetti, Tiscali, Interpump, Camfin).
In operazioni di questo genere, quando una parte consistente dell'offerta è costituita da warrant di cui non si riesce a conoscere il valore se non utilizzando modelli matematici imperfetti, può essere difficile costruirsi una tabella con le parità matematiche del diritto e dell'azione ex.
Le tabelle dei prezzi dei warrant regolarmente pubblicate sui giornali finanziari utilizzano i modelli matematici di Black & Scholes per determinarne un valore teorico e di conseguenza lo scostamento rispetto ai prezzi reali.
Poiché storicamente, salvo rare eccezioni, si è osservata la tendenza di questi scostamenti a permanere nel tempo, personalmente preferisco non usare le formule sopra citate. Si tratta di una precisazione doverosa per evitare che si incorra nell'errore di comprare un warrant unicamente per aver letto che è a sconto rispetto alla sua parità "teorica".
Negli aumenti di capitale in questione è dunque importante , oltre a leggere il prospetto informativo con le caratteristiche principali dell'offerta, analizzare nei dettagli il regolamento dei warrant, che solitamente è riportato tra gli allegati in calce al prospetto informativo.
Tra i warrant emessi quest'anno si trova un po' di tutto: warrant con prezzi di esercizio fissi o variabili, con facoltà di conversione immediata o solo in determinati periodi..., come si vede nell'elenco che segue.
1) Warrant Aedes 2009/2014: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere in qualsiasi momento, dal 1° settembre 2009 sino al 31 agosto 2014, 1 azione Aedes ogni warrant al prezzo di 0,26 euro.
2) Warrant UBI Banca 2009/2011: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 1° giugno 2011 al 30 giugno 2011, 1 azione UBI Banca ogni 20 warrant al prezzo di 12,30 euro.
3) Warrant Pmi 2009/2013: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 1° maggio 2013 al 1° giugno 2013, 9 nuove azioni PMI ogni warrant al prezzo di 8 euro.
4) Warrant Gabetti 2009/2013: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 5 ottobre 2009 sino al 31/12/2011, 1 azione Gabetti ogni warrant al prezzo di 0,70 euro e, dal 1° gennaio 2012 al 31/12/2013, 1 azione Gabetti ogni warrant al prezzo di 0,75 euro.
5) Warrant Camfin 2009/2011: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 1° luglio 2011 al 16 dicembre 2011, 3 azioni Camfin ogni 7 warrant al prezzo di 0,23 euro.
6) Warrant Mediobanca 2009/2011: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 1° gennaio 2010 al 18 marzo 2011, 1 azione Mediobanca ogni 7 warrant al prezzo di 9 euro.
7) Warrant Interpump 2009/2012: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, nei mesi di ottobre 2010, 2011, 2012, 59 azioni Interpump ogni 96 warrant rispettivamente al prezzo di 4,50 euro (nel 2010), 4,80 euro (nel 2011) e 5,10 euro (nel 2012).
8) Warrant Tiscali 2009/2014: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 1° dicembre 2009 al 15 dicembre 2014, 1 azione Tiscali ogni 20 warrant al prezzo di 0,80 euro.
9) Warrant Creval 2009/2010 e 2009/2014: i portatori dei warrant potranno richiedere di sottoscrivere, dal 31 maggio al 30 giugno dell'anno di scadenza, 1 azione Creval ogni 1 warrant a un prezzo scontato del 10% (o del 15% per i warrant 2014) rispetto alla media dei prezzi calcolati nel periodo di rilevazione antecedente il periodo di esercizio.
Come si può notare, alcuni prezzi di esercizio sono volutamente "out the money", quasi come se non ci fosse interesse da parte della società a vederne attuato l'esercizio (Tiscali); altri sono particolarmente "in the money", proprio perché si vuol essere quasi sicuri della conversione in azioni e quindi dell'entrata di risorse finanziarie fresche (Camfin e Gabetti, ma anche la stessa Mediobanca, che ha emesso i warrant con prezzo di esercizio 9 euro quando l'azione valeva quasi 10 euro); per alcuni (i due warrant Creval) il prezzo di sottoscrizione non è predeterminato, ma addirittura a sconto rispetto alle quotazioni che si dovranno calcolare in un periodo antecedente alla scadenza (la società in questo modo si è quasi assicurata la sottoscrizione in qualsiasi futura condizione di mercato), mentre il più delle volte i prezzi di esercizio sono superiori al valore dell'azione sottostante (ma compresi in un range tra +10% e +30%), così da fornire strumenti comunque appetibili agli investitori e al tempo stesso infondere nei vecchi azionisti l'idea che gli amministratori credono nella rivalutazione dei prezzi dell'azione.