ETF - Un'alternativa ai normali fondi
di Davide Biocchi, febbraio 2010
Quanti piccoli investitori si domandano se è possibile gestire da sé il proprio risparmio sullo stile dei fondi di investimento, evitando però onerose spese di gestione?
Per tentare di liberarsi dai costi del risparmio gestito di Banche, Sim o enti affini, molti hanno scelto il "fai da te", scontrandosi con le difficoltà che i mercati finanziari quotidianamente propongono ai piccoli risparmiatori (le statistiche sono impietose in tal senso).
In realtà, per risolvere questo problema, esistono dei prodotti molto interessanti detti ETF (Exchange Traded Fund, ovvero fondo negoziato sul mercato), che soddisfano pienamente questa esigenza con costi di gestione molto contenuti, abitualmente intorno allo 0.5%.
L'ETF è un fondo aperto le cui quote, apportate da investitori istituzionali, corrispondono a un paniere di azioni che replica fedelmente la composizione di un indice di riferimento, come il nostrano S&PMib oppure Nasdaq 100, Euro Stoxx, Dow Jones etc.: il suo valore deriva proprio dal fatto che l'ETF possiede, ad esempio, 100.000 azioni Tim, 50.000 azioni Eni, 40.000 Enel ...
Tale struttura permette al valore dell'ETF di seguire in modo passivo e assolutamente fedele l'andamento dell'indice cui fa riferimento, con uno scostamento minimo detto "tracking error", normalmente inferiore all'1%. C'è da aggiungere che gli ETF legati a indici americani sono contrattati in Euro e soggetti al rischio cambio. Esistono inoltre ETF di tipo etico, nonché su indici obbligazionari.
I vantaggi offerti dall'ETF sono notevoli: a differenza dei fondi tradizionali, non ci sono fastidiosi costi accessori quali la commissione di ingresso, di uscita e di perfomance. Inoltre il prezzo dell'ETF cresce ulteriormente nel tempo sia con l'incasso dei dividendi delle azioni presenti in portafoglio, sia grazie ai proventi dell'attività di prestito a terzi dei titoli detenuti.
E' quindi molto semplice calcolare il valore reale del fondo, che è detto Nav (Net Asset Value) e si determina moltiplicando il numero di azioni di cui il fondo è composto per il loro valore corrente sul mercato, aggiungendo gli incassi da dividendi e prestito titoli e sottraendo infine i costi di gestione. Il Nav di ogni ETF viene giornalmente comunicato da Borsa Italia; da questo valore, diviso generalmente per cento, si ottiene il prezzo che l'ETF avrà sul mercato, dove è contrattabile come una qualsiasi azione.
Con il solo costo della commissione da pagare al proprio intermediario (ad esempio l'1.9 per mille per i clienti di un broker online) è possibile acquistare in Borsa un vero e proprio fondo, del tutto trasparente e con rendimenti facilmente controllabili e confrontabili.
L'ETF offre inoltre eccellenti garanzie di liquidità, in quanto il gestore del fondo funge anche da market maker, ed è obbligato a mantenere proposte di acquisto e vendita sul mercato con uno spread, cioè differenza tra prezzo di vendita e di acquisto, che può arrivare al massimo all'1%.
Data la possibilità di acquistare o liquidare le proprie quote rapidamente per via telematica e non esistendo vincoli sulla quota minima da investire, non è da sottovalutare la possibilità di autogestirsi nel tempo un vero e proprio piano di accumulo (PAC) personalizzato, considerata la bassa incidenza dei costi di intermediazione. Investitori più portati al trading possono attuare strategie di vendita allo scoperto, per cercare di guadagnare anche durante le fasi di ribasso dei mercati, o utilizzare l'ETF per operazioni di acquisti e vendite intraday, sfruttandone la volatilità.
Per i frequentatori di Internet, nell'apposita sezione del sito di Borsa Italia è possibile trovare ulteriori approfondite informazioni su questi innovativi fondi.